Di chi sono i server di Rousseau

Ad ogni occasione utile Casaleggio Associati lamenta la confusione con cui i commentatori parlano delle realtà che ruotano intorno a Rousseau e al Movimento 5 Stelle.

Formalmente, ad oggi, Casaleggio Associati non si occupa più della comunicazione politica del Movimento, avendo ceduto la piattaforma e spostato le attività all’Associazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio.

Eppure il difetto di trasparenza e chiarezza è tutto loro e si porta dietro, peraltro, alcuni interrogativi importanti dalla cui risposta potrebbe dipendere la sopravvivenza stessa dell’azienda di Casaleggio, Eleuteri, Benzi, Maiocchi e Bucchich.

Leggendo il dossier del Garante della Privacy sulla vicenda iniziata ad agosto 2017 con la violazione della piattaforma del Movimento 5 stelle appare chiaro come nemmeno l’ufficio dell’authority sia riuscito a comprendere appieno quali siano i rapporti tra l’azienda, il partito e perfino lo stesso Beppe Grillo, al punto che si lascia intendere, nel cosiddetto “Rapporto Rousseau”, che un’indagine in tal senso sarebbe opportuna.

Le ambiguità sono molte: l’ispezione viene fatta negli uffici dell’azienda, in via Morone 6 a Milano, considerata “parte” in causa, tanto più che ad assistere la società in quell’occasione è l’avvocato Montefusco, storico collaboratore dei Casaleggio. La nota di uno dei dirigenti che accompagna il rapporto sulla sicurezza parla di “siti gestiti da Casaleggio & Associati per conto del Movimento 5 Stelle e dell’Associazione Rousseau”. Alcuni documenti, peraltro, sono inviati all’ufficio del Garante dalla PEC (Posta Elettronica Certificata) di Casaleggio Associati.

Ancora: non risulta chiaro chi sia il titolare del contratto di fornitura dei servizi erogati da IT.Net — i server, per semplificare: Casaleggio o Rousseau? Questo dettaglio è importante per stabilire a chi debbano essere comminate le eventuali multe — e anche per un’altra vicenda di cui parleremo a tempo debito.

I contratti non sono presenti nel dossier, quindi non possiamo ancora sciogliere questa ambiguità che si può sintetizzare in una semplice domanda: c’è stato un passaggio di denaro in qualche momento tra l’Associazione Rousseau, il Movimento 5 Stelle e Casaleggio Associati? La “gestione” di cui si parla nel Rapporto Rousseau del Garante per la tutela dei dati personali è stato a titolo oneroso? Chi paga per i server su cui “gira” la piattaforma Rousseau, che un bug recentemente scoperto ha dimostrato essere legato a “Casaleggio”?

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