Di Pietro e il Blog di Grillo: gli interessi incrociati tra politica e business

Il MoVimento 5 Stelle nasce per iniziativa di Gianroberto Casaleggio che, tramite la sua azienda, crea il Blog di Grillo, lo fa crescere e lo trasforma in un partito. Con quali soldi e con quali energie? In Supernova — Com’è stato ucciso il MoVimento 5 Stelle raccontiamo come il “boom” del 2013 nasce da lontano, quando Antonio Di Pietro e Italia dei Valori erano anch’essi clienti di Casaleggio Associati e il Blog era finanziariamente in perdita. Qui un breve estratto. Tutta la storia la trovate nel libro.

Il Blog era anche, inevitabilmente, un’iniziativa commerciale, come disse lo stesso Grillo nel 2012 a un attivista: “…lui (Casaleggio, nda) è un manager e vorrebbe anche farlo fruttare, dal suo punto di vista. Fino ad adesso ci abbiamo solo rimesso.” Per un paio d’anni il Blog fu finanziariamente autosufficiente.

C’era un delicato equilibrio di interessi incrociati, tutti legittimi, di cui la Casaleggio Associati era il fulcro. Grillo, dopo anni passati in tournée nei palazzetti e sul palco delle convention delle grandi aziende, ritrovava la visibilità nazionale perduta dopo l’uscita dalla Rai e, in cambio, cedeva a Casaleggio il diritto di sfruttamento della sua immagine per la vendita di libri e dvd. I lettori del Blog trovavano nuovi strumenti per organizzarsi, discutere, promuovere iniziative virtuose nelle proprie comunità e, in cambio, facevano sostanzialmente pubblicità al Blog. Di Pietro, anche lui cliente della Casaleggio Associati, poteva di fatto coordinare la sua comunicazione con quella di Grillo, raccogliendo grande consenso nell’area politica che il Blog stava costituendo, in cambio delle cospicue parcelle versate all’azienda. In quel momento frequentava il Blog per lo più un elettorato di sinistra. Di Pietro vedeva la possibilità, un giorno, di lanciare la sua Opa al neonato Partito democratico. L’equilibrio finanziario del Blog è durato poco: presto libri e dvd non sono più stati sufficienti e le perdite venivano coperte dal bilancio della Casaleggio Associati.

Incrociando i conti dell’azienda e di Italia dei Valori si può dire, col senno di poi, che il partito abbia finanziato il proprio disastro politico. Con fondi pubblici.